La casa dei sogni e della gioia

La casa dei sogni e della gioia

Un teatro, non è solo un edificio, un teatro è edificante.

Edificante, “che induce al bene”. Ecco cosa fa il teatro, cosa dovrebbe fare. Dovrebbe indurre in modo virtuoso alla creazione del bene, alla creazione di valore. Quello che accade in un teatro è difficile spiegare a parole, ma chiunque ne fa esperienza comprende bene cosa voglio dire.

In un teatro si esce sempre diversi da come si è entrati. Qualunque cosa accada, indipendentemente dal tipo di spettacolo a cui si assiterà. Potremmo ridere, commuoverci, indignarci, riflettere o evadere, ma sempre ne usciremo diversi, e sempre migliori. Il teatro ci spinge ad esserlo, alle volte ci obbliga, altre ci accompagna ma il risultato non cambia. Non di rado poi, sentiamo una strana gioia pervaderci; è una gioia diversa da quella che conosciamo, è più sottile ma estremamente più profonda. È una sorta di consapevolezza di ciò che siamo, perché lo spettacolo appena visto, che credevamo un momento di puro svago e divertimento, lavora dentro di noi come una sorta di “solletico al cervello”.

Ed è così che il più delle volte, uscendo da teatro, torniammo a casa per andare a letto, con la speranza di dormire bene e fare bei sogni. Ma non è già un sogno quello a cui abbiamo assistito? Non è forse la lingua dei sogni quella che sentiamo a teatro? Quando parla Amleto, o la Locandiera, quando ci si incanta alle parole di Massini o si ride alle battute di Giacomo Poretti, non è forse un sogno quello a cui stiamo assitendo? Quello in cui siamo immersi? In fondo che altro è un teatro se non la casa dei sogni e della gioia. Allora vi invito al Tirinnanzi per provare questa esperienza. Lasciatevi abitare da tutto quello che in teatro accadrà. Sentitevi liberi di provare quello che non avete mai osato provare prima.

Se questo accadrà, allora potremmo dire di essere tutti creatori di valore.

Paolo Scheriani