E questo è solo l’inizio…

E questo è solo l’inizio…

È successo che nel primo week end di apertura del teatro, accadesse quello che per molti era impossibile o per lo meno inaspettato.

Il Tirinnanzi si è fatto vivo dell’umanità di tutte le persone che in tre serate lo hanno abitato. La prima sera con la presentazione dell’ultimo libro di Paolo Mieli, organizzata dalla Famiglia Legnanese. Il teatro si è riempito di persone curiose, attente, interessate all’analisi sociale, politica e storica di una penna tra le più apprezzate a livello nazionale. Un dialogo tra lo storico e il pubblico di rara intensità. Lo stesso Mieli si è detto sorpreso dalla quantità di persone che hanno riempito il teatro. Di solito la sua platea, alla presentazione dei suoi libri – per sua stessa ammissione – è molto più ristretta. Il Tirinnanzi improvvisamente si è trasformato in un’agorà, un luogo di confronto e di sapere.

La sera successiva, grazie ad Amnesty International, il teatro si è fatto cassa di risonanza per i diritti umani. A pochi giorni dalla “giornata mondiale contro la pena di morte”, il distretto locale di Amnesty ha voluto porre l’attenzione non solo sulla pena di morte ma più in generale su quanto sta accadendo nel mondo. Ma certi messaggi possono arrivare con più puntalità attraverso la forza dello spirito umano; ed è questo che è accaduto con il coro “Divertimento Vocale”. Un’esplosione di energia, di gioia, di vitalità, di passione, in contrasto con le brutture del mondo. Il teatro ancora una volta pieno. Canti, balli, in un vortice di emozioni. Questo è il mondo che desideriamo.

Domenica sera, infine, l’inaugurazione ufficiale della stagione, con gli Ottoni della Filarmonica della Scala di Milano. Musica colta con profonde radici popolari. Un quintetto da pelle d’oca. Un pubblico incantato. Una musica che tocca corde profonde dell’animo umano. Un’istituzione di importanza internazionale come la Filarmonica della Scala che inaugura la nostra stagione dà il senso del lavoro che stiamo facendo per rendere questo luogo un’eccellenza sul territorio dell’Altomilanese.

Da serate come queste si esce sempre diversi da come si è entrati. Vorrei dire che si esce migliori, o comunque “toccati” da tutta questa bellezza, da questa umanità, da quest’arte che ci viene incontro e ci abbraccia; sia essa musica, letteratura o drammaturgia. Che si ascolti uno storico, che si balli sulle note di un gospel, che ci si perda nell’aria di un’opera, tutto ci riequilibria con noi stessi, con chi ci è prossimo e con il mondo intero.

Il direttore artistico
Paolo Scheriani